Hanno giocato con i sentimenti. E questo, sinceramente, non me lo posso permettere. Hanno creato un mostro e lo hanno chiamato partito. Per giunta democratico. Dove, democraticamente volano gli stracci. Non è questo il punto. Semmai non capisco da dove si deve ripartire. Se è lecito ripartire. Non capisco se dobbiamo ripartire con il PDL che, vorrei sommessamente ricordare non è solo il partito di Berlusconi ma anche Cicchito, Gasparri, Santanchè, Mussolini, gente che personalmente non inviterei a casa e neppure alla buvette per un caffè. Sono fatto così, sono senza mezze misure ma non sopporto più l’accondiscendenza di facciata, quel gioco sottile che ci ha portato a camminare sulle macerie dei nostri valori. Partiamo da un punto: ma Berlusconi, per esempio è davvero eleggibile? E’ davvero un deputato come tutti gli altri? Non sopporto più quelli che modificano le leggi non perché non funzionano, ma perché non le hanno mai applicate. Sono all’antica e penso sia una modernità: essere dalla parte del torto non ha portato grossi risultati. Essere dalla parte della Legge può aiutare. E poi, però c’è la politica. Che non è fatta di sole alchimie. La politica è scontro, contrapposizione, tentativo di riconciliazione nell’alveo delle regole parlamentari. Dunque non posso più sopportare che qualcuno si alzi e dica che “non siamo riusciti a presentare una candidatura per la presidenza della Repubblica”. Voi non siete riusciti, voi: i nostri rappresentanti. Perché è vero che la nostra democrazia è costruita in questo modo: io ho dato delega a voi per rappresentarmi. Se non siete capaci abbiate l’onestà intellettuale di dirlo. In maniera pacata, ma ferma:”Noi caro Giampaolo, abbiamo fallito. Tu, devi chiedere a qualcun altro di essere rappresentato”. Questa è la democrazia, l’essenza delle cose. La passione del costruire. Non giocate con i sentimenti. Non osservate il mondo con gli occhi dei nonni. Provate a giocare con quelli dei nipoti. Io sono qui. Ci sono. Come molte persone che seguono Fb, twitter, che leggono i giornali, che semplicemente parlano. Non vorrei che qualcuno pensasse che siamo soloil popolo dei “mi piace” o del “ritwitto”. No, credo che dietro un semplice gesto fatto con il mouse o con il dito su uno smartphone ci sia un’anima. Non è l’unica (lo dico da tempo) ma dobbiamo contare anche loro. Insomma, la politica non è cosa altra. Per me e per quelli come me è cosa ALTA. Che lo diventi per tutti.