Qualche giorno dopo le elezioni politiche di febbraio l’agenzia Agi diede questa notizia: la neo-deputata 5 Stelle Vincenza Labriola, 32 anni, casalinga, l’anno prima si era candidata alle comunali di Taranto e aveva rimediato un solo voto. Uno! La stessa signora si ricandida al Parlamento e viene eletta. Oggi decide di abbandonare il gruppo 5 stelle e riprendersi tutta la diaria. Dice che non lo fa per soldi ma per la vicenda “Ilva”. Mi sembra tanto Belsito che non mangiava le aragoste con i soldi del partito, ma si intratteneva in piccoli convegni nei ristorantini di un certo livello. Non è chiaramente che ce la prendiamo con l’onorevole che vanta una serie di iniziative legislative di tutto rispetto (sono proposte di legge firmate, in massa, dai grillini, ma tutte degne e interessanti . Vi invito a dare un’occhiata: http://www.camera.it/leg17/29?tipoAttivita=attivita&tipoVisAtt=&tipoPersona=&shadow_deputato=305872&idLegislatura=17) Il problema, semmai, è un altro e riguarda il dibattito interno: non sarebbe stato molto più facile che la ragazza si spiegasse all’interno del movimento? Che ci fosse un po’ di sano dissenso da quelle parti? E invece da quelle parti o si osanna o si insulta. L’Onorevole Labriola si becca, per questo, una valanga di insulti da quelli che l’aveva scelta come il nuovo e come l’ideale soluzione a tutti i mali. Mi chiedo solo una cosa: ma possibile che nessuno se ne fosse accorto che se uno a Taranto si candida e prende un voto, ha problemi anche a casa sua e nel condominio dove abita? Buttarla sull’Ilva mi sembra di una tristezza assoluta. Per l’Ilva e per gli operai che, alle comunali non avevano pensato di votare l’Onorevole Labriola.