Poi ci troviamo a contare le foglie. Che cadono. Con un silenzio lieve, sulla panchina della vita. Ad osservare con gli occhi lucidi quel lieve movimento, silenzioso, fermo, risoluto. Le foglie in mezzo ad un vento tiepido a rumoreggiare tra i silenzi che ci avvolgono. Sono questi i momenti in cui ci sentiamo inutili, antichi, sorpassati. Ci troviamo a ricordare, a sorridere dei vecchi ricordi, a rincorrere le antiche facce, i sorrisi e le piccole giravolte di una vita che, inesorabilmente, come un cerino ci consuma. Quando cominciamo a salutare con la mano dove si intravvedono le vene, l’autunno è arrivato. Così, dopo Don Gallo anche Franca Rame a giocare nelle scene dell’infinito. Quando ci rendiamo conto che lo spettacolo, ormai, è in paradiso, significa che stiamo irrimediabilmente invecchiando. Ciao Franca, scintilla di passione, voce forte regolata su chi non aveva voce. Ciao. Lo spettacolo della vita continua anche se davanti alla panchina vedo troppe foglie. Ormai.