Ci sono pallonetti così perfetti che, seppure non riescono a gonfiare la rete avversaria, si fanno applaudire per la grinta, l’impegno, la plasticità del gesto. Mica bisogna sempre segnare e vincere. A volte è necessario sognare e colorare gli attimi. Con un paio di laccetti arcobaleno per esempio. Quelli che Daniele Dessena, calciatore del Cagliari ha indossato durante la partita con l’Inter. Lo ha fatto per sostenere un’iniziativa realizzata da “Paddy Power” e dalle associazioni nazionali Arcigay e Arcilesbica, con la collaborazione della Fondazione dell’indimenticato e indimenticabile “Candido Cannavò”. Ecco, una cosa tutto sommato semplice, un gesto nobile, piccolissimo, di un giovane che prova a osservare il mondo dalla parte della gente. Dove si respira tutto e dove è possibile tutto. Alcuni tifosi della squadra hanno polemizzato sull’adesione del giocatore. Dessena ha però dichiarato che per lui, quel gesto era importante, perché ha potuto dare un contributo ad una causa importante e in cui crede. Mandare in fuorigioco gli omofobi, un gran bel risultato. Non ha segnato Dessena. Ma il suo pallonetto era terribilmente in sintonia con la vita reale. Un tiro verso la libertà. Quella vera, di tutti, senza distinzioni e con i colori degli uomini, delle donne e di una pacata e gioiosa umanità. Per dare un calcio all’omofobia e, per dirla con Lucio Dalla, ai cretini di ogni età.