Ho annusato il cielo prima di scrivere queste parole. E ho controllato che il silenzio fosse univoco, che tutto ricominciasse lentamente a ripartire. Perchè probabilmente era quello che si aspettava ed è la cosa giusta. Tito Villanova era un allenatore di calcio. Tentava di unire con un pallone il filo della passione. Mestiere complicato. E bellissimo. Lavorava con Pep Guardiola in un Barcellona irripetibile, come sono inarrivabili certi versi di grandi poeti. Quel gioco, quella visione così geometrica e così anarchica della sfida rimarrà per sempre nella storia del calcio. E’ morto a 45 anni. Di tumore. Non si è mai arreso e ha provato ad aggrapparsi alla vita anche nei tempi supplementari. Non ce l’ha fatta. Il cielo, probabilmente non poteva attendere. Magari da quelle parti giocavano una finale importante. E uno come Tito Villanova, magari serviva. Per segnare un gol alla vita. O meglio, all’eternità. Ciao Tito. E grazie.